VENEZIA - Si accende la voglia
di partire. Che sia per la crisi, o semplicemente per il desiderio di
cambiare vita e darsi nuove opportunità, gli abitanti del Nordest hanno
ripreso la valigia. Ma se l’Italia la percentuale
cresce sensibilmente a Nordest è da record, con il Veneto che risulta
essere la seconda regione italiana per emigrazione: del biennio
2012-2013 sono lievitati di 14.195 (dalla Lombardia +17.573) chi ha
deciso di lasciare la propria terra. Nordest è così la seconda area per
emigrazione d’Italia dopo il Centro (seguita dal Nordovest, dalle Isole e
dal Sud). Un Nordest che esporta cervelli, ma non solo: se infatti
quasi la metà di chi se ne va ha un titolo di studio spendibile, l’altra
metà si butta sulle professioni manuali.
Sono infatti cresciuti, in modo
consistente, gli espatriati con licenza media inferiore (erano lo 0,3%
nel 2010, sono il 24,4% nel 2011) diretti soprattutto in Germania e in Svizzera.
Un flusso che fa tornare alla mente gli spostamenti degli anni ’50. Ad
andarsene, ora anche verso la Cina meta emergente, è a livello nazionale
circa il 3.1 per cento in più rispetto al 2012.
Emigrati che naturalmente non hanno più la valigia di cartone, come emerge dal Rapporto della Fondazione Migrantes:
il 22% di chi parte è laureato, il 28% è diplomato e le prime regioni a
perdere petali sono proprio le locomotive d’Italia (Lombardia e Veneto), seguite dalla Sicilia.
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